L’assessore all’Istruzione della Regione Marche,
“C’è già preoccupazione – si legge nella lettera – da parte di tutta la comunità marchigiana, dagli amministratori locali, ai sindacati, alle famiglie, vissuta con senso di disorientamento e manifestata con diverse iniziative, contro la riduzione degli organici nelle nostre scuole, ma i timori più forti esistono per i tagli in previsione. Si organizzano mobilitazioni e manifestazioni di vario genere finalizzate a mantenere livelli accettabili e rispondenti ai bisogni dei territori.”
La lettera descrive dettagliatamente la situazione della scuola marchigiana e affronta alcune questioni nodali, legate sia al dimensionamento scolastico, sia all’inserimento sociale di alunni stranieri e di alunni disabili, in costante aumento annuo, sottolineando tra l’altro le peculiarità geo-morfologiche del territorio marchigiano, caratterizzato da una forte differenza tra la costa e la zona collinare-montuosa. “Una realtà particolarmente critica per i difficili collegamenti, la bassa densità di popolazione e un elevato rischio di abbandono scolastico.”
L’assessore, ricordando che i tagli peserebbero molto di più su queste zone, sottolinea anche che tali territori sono già stati penalizzati dai pesanti eventi sismici che hanno distrutto interi paesi. “Nel tempo sono state ricostruite case e scuole che oggi rappresentano un motivo di orgoglio per l’intera regione. Piccole scuole ubicate in piccoli paesi, ma dall’enorme valore dal punto di vista della coesione sociale: un presidio contro lo spopolamento e il degrado, un’opportunità imperdibile di cultura e istruzione indispensabile.”
Al Ministro, che è stato invitato a visitare le Marche per approfondire le caratteristiche del sistema scolastico regionale e confrontarsi su alcune questioni strategiche,
Nella lettera viene anche affrontato il problema della recessione e della chiusura di numerose piccole e medie imprese “nerbo dell’economia regionale”, che hanno portato a livelli preoccupanti l’indice di impoverimento delle famiglie marchigiane. “Colpire ulteriormente il mondo scolastico - si afferma nella lettera- aggraverà una già pesante situazione con una grave ricaduta negativa sull’effettivo esercizio del diritto allo studio.” (ad’e)
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