VITERBO (UNONOTIZIE.IT)

Gentile Direttore,

Giovedì della scorsa settimana si è svolta la riunione consiliare congiunta Comune – Provincia per discutere il documento programmatico sul nuovo aeroporto predisposto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la relazione sul nuovo polo aeroportuale (variante PRG - collegamenti stradali per lo scalo) redatta dal Comune di Viterbo.

Quello che  ci ha più colpito del dibattito è stata l’atmosfera di ritrovata prudenza nelle esternazioni di alcuni consiglieri che si sono ben guardati dal continuare a proferire proclami trionfalistici sull’imminente apertura di una mega struttura che nel giro di qualche anno porterebbe a Viterbo ricchezza ed occupazione.

Per tali ragioni ci pare interessante soffermarsi, sostanzialmente, a commentare l’intervento dell’Avv.Russo di Viterbo Vola, che ha esordito dando per scontato, preliminarmente, il fatto “che la gestione del futuro scalo viterbese è stata affidata alla società aeroporti di Roma per effetto dell’art. 18 della legge n. 31/08 che ha modificato l’art. 3 comma 2 del D. Leg.vo 9 maggio 2005 n. 96, “Revisione della parte aeronautica del Codice della Navigazione”, disponendo che, nel caso della delocalizzazione funzionale, l’affidamento della concessione della gestione aeroportuale è sottratto al regime della gara europea, previsto in termini generali dall’art. 704 del codice della navigazione. In realtà già questo primo assunto risulta  integralmente contraddetto dalla attuale situazione di Ciampino, nella quale, un comitato contro l’aeroporto dichiara ufficialmente di non volere la chiusura dell’aeroporto ma un ridimensionamento a 50 voli giornalieri (entro i limiti fissati da ARPA) che equivalgono a circa 2 mln passeggeri anno e se questa sarà la scelta definitiva ADR continuerà a gestire Ciampino e non si potrà eludere la gara europea a prescindere dal tipo di aeroporto si potrà realizzare a Viterbo (Regionale, Nazionale, Comunitario).


Ma occorre riconoscere che la stessa capo gruppo di  “Viterbo vola” ha manifestato tuttavia dubbi sul reale interesse poi di ADR a gestire lo “scomodo” costituendo scalo viterbese anche in prospettiva di quello che è il programmato ampliamento di Fiumicino che consentirà, in progresso di tempo, di triplicare gli attuali movimenti passeggeri (come da nostri studi).

Il “partito con le ali” scopre anche, solo oggi (meglio tardi che mai) che la delocalizzazione potrebbe comportare tempi lunghissimi per le difficoltà legate al trasferimento di 4000  lavoratori da Ciampino a Viterbo (come da nostri studi)  e, non solo, ma anche per i ricorsi che vi potrebbero essere delle società di gestione europee, escluse impropriamente dalla gara prevista dalle norme UE e dal codice della navigazione aerea (come da nostri studi).

Quindi in buona sostanza “Viterbo vola” - non potendo più sottacere l’evidente attuale situazione politica di stallo nella quale ADR sta a guardare cosa le convenga di più  (ADR defilata come da nostri studi) - ha chiesto al Ministro Matteoli di uscire e di mettere nero su bianco relativamente a:

1. la chiusura di Ciampino

2. la fissazione di un crono programma impegnativo per ADR,  per evitare quella che noi abbiamo sempre ritenuto un’inevitabile lunga commedia farsesca in cui gli abitanti di Ciampino in realtà paventano il danno che potrebbe provocare ai loro indotti una chiusura totale dell’aeroporto ed alzano il livello delle doglianze per ottenere nella sostanza solo un ridimensionamento dei movimenti facendo rientrare lo scalo nei limiti della sostenibilità ambientale.

Per i collegamenti ferroviari – l’avv. Russo -  per un verso ha ammesso l’assurdità della scelta di potenziamento da alcuni prospettata della Roma-Civita Castellana – auspicando la realizzazione di un improbabile Viterbo-Orte via Sipicciano e poi l’inserimento sull’alta velocità dei nostri velocissimi trenini che – a detta della proponente – nonostante le esigenze di averne almeno uno ogni mezz’ora, non creerebbero nessuno problema alla freccia rossa( in proposito sarebbe interessante sapere, quanto a costi  e possibilità operative, cosa ne pensino l’Ente FS e Pillon e compagni).
Per l’altro verso, la Russo, in attesa di queste miracolose soluzioni  è ritornata a prospettare l’ipotesi delle migliaia di navette che trasporterebbero decine di migliaia di passeggeri al giorno da Viterbo a Orte e viceversa (uno sforzo organizzativo da noi equiparato in un vecchio articolo allo sbarco in Normandia) che viceversa potrebbe essere considerata soluzione da considerare qualora riguardasse il collegamento con uno scalo minore (da meno di 700.000 passeggeri anno).

Altra  conferma che la relatrice “volante”, a nostro avviso, si sia rassegnata a pensare “in piccolo” e vale a dire ad un aeroporto minore, la troviamo nei richiami a esempi di realtà aeroportuali europee che nulla hanno a che vedere con quanto si è prospettato finora per Viterbo e che chiarimmo a suo tempo.

Infatti le realtà aeroportuali europee prese a paragone nel comunicato in parola, per la maggior parte, risultano compatibili con il territorio di insediamento.
Delle infrastrutture richiamate,  infatti, ben sette sono aeroporti regionali al di sotto dei 5 milioni passeggeri anno.

In particolare:
Girona (Spagna, 4,8 mln pax anno), Hahn (Germania, 4 mln pax anno) , Reus (Spagna, 1.306.785 pax anno), Beauvais (Francia, circa 1 mln pax anno), Vasteras (Svezia, sotto il mln pax anno) , Weeze ( Germania, 848.852 pax anno ), Lubecca (Germania, 613.000 pax anno).

Il solo scalo  di Londra Stansted  è l’unico che rientra nelle dimensioni del mega scalo da 10 milioni di passeggeri e più prospettato  dall’assessorato al volo fino a qualche giorno fa e si trova a circa 50 chilometri a nord-est della capitale britannica, ed è un aeroporto nazionale. È’ infatti il quarto aeroporto più frequentato in Gran Bretagna, dopo Heathrow, Londra Gatwick e l'aeroporto di Manchester. Questo aeroporto è utilizzato soprattutto dalle compagnie aeree a basso costo, come ad esempio Ryanair ed EasyJet (che per Viterbo hanno fatto il gran rifiuto). L'aeroporto gestisce 22 milioni di passeggeri all'anno. L'Espresso Stansted  parte ogni 15 minuti verso la Stazione via Liverpool (tempo del tragitto: 45 minuti). Esiste anche un treno che va a Cambridge e a Midlands.

L’affermazione poi che, per  lo stesso aeroporto italiano di Orio al Serio, che da tempo ha superato i 6 milioni di passeggeri, il trasporto ferroviario non sia poi così determinante per raggiungere l’aeroporto in quanto più del 90% dei passeggeri usa auto o bus, non tiene conto del fatto che Milano e Bergamo sono collegate con un autostrada da 8 corsie (la A4) che consente un collegamento bus, Stazione Centrale Milano –Aeroporto Orio  al Serio, in 30 minuti al costo di tre Euro.  

Ma si pensa ormai “in piccolo” anche relativamente alle dimensioni del sedime da impegnare.
I nodi della necessaria estensione in ettari (come da nostri studi 500/600 per l’aeroporto prospettato) vengono al pettine e preoccupano oggi  la rappresentante di Viterbo vola che, intimorita, ha ritenuto affermare l’opportunità di dimezzare l’area di 600 ettari delimitata da ADR.

Ma insomma che aeroporto si vuole? Nessuno a questo punto pare volerlo dire.
Tuttavia queste perplessità ci sembra che vadano nella direzione di quello che abbiamo sempre sostenuto, ovvero sia l’impossibilità che il T.Fabbri possa ospitare una devastante megastruttura nazionale o addirittura comunitaria e si debba tornare  al vecchio progetto di un aeroporto regionale e compatibile con il territorio possibilmente da adibire anche ad attività di protezione civile.

Nella relazione della Russo, che qui commentiamo, pare cogliere anche una  certa difformità di vedute su quanto fino ad oggi propagandato dall’assessore al volo Bartoletti sulla concreta opportunità di avere 10.000-15.000 posti di lavoro per i giovani al servizio di una struttura pensata per accogliere da  un minimo di 6 ad un massimo di 20 milioni passeggeri anno (come enunciato anche dal Sindaco nel suo discorso programmatico di insediamento).

A noi è parso  percepire note maggiormente prudenti, nell’intervento del “capo gruppo volante”.
Se questo è, e non possiamo che compiacerci di un ravvedimento  se pur tardivo,  allora ci si metta intorno ad un tavolo e si incominci a ragionare in termini pragmatici su che aeroporto si intenda fare, se realmente lo si vuole fare, con quali infrastrutture, quali vettori e quali soldi, perché finora, tranne che un disegno approssimativo di una pista piantata nel bel mezzo di vincoli archeologici,idrotermali, paesaggistici e quant’altro e un documento programmatico che traccia delle linee molto generali di prefattibilità, tutte da verificare anche a livello UE, non c’è proprio niente, se non tanti dubbi e perplessità.
In buona sostanza i cittadini non hanno capito niente e vorrebbero capire.

Non abbiamo capito niente neanche noi  del significato della riunione congiunta Comune-Provincia dal momento che da essa é scaturita una delibera di semplici intenti ( poco diffusa dalla stampa locale e per tali ragioni di seguito allegata) anche perché alcuni consiglieri che l’hanno votata, da noi incontrati ed interpellati nel centro cittadino, hanno seraficamente affermato che non ha alcuna valenza se non quella di buoni propositi di ospitare un aeroporto dalle indefinite dimensioni. In buona sostanza solo da oggi si incomincia a parlare di aeroporto individuando degli indirizzi di strategia complessiva condivisi. Ma, se così fosse, qualcuno potrebbe chiedersi  cosa sia stato fatto nei quasi due anni trascorsi in proclami e passerelle e quanto sia costato al contribuente l’impegno profuso dai nostri amministratori per ritornare oggi , in definitiva, al punto di partenza.
 

Il coordinatore  del centro studi Tuscia  

Bruno Barra

 

 


ALLEGATA  DELIBERA  D’INTENTI
Oggetto: Nuovo aeroporto di Viterbo. Indirizzi strategici
 
Il Sindaco di Viterbo ed il Presidente della Provincia sottopongono ai Consigli, per l’adozione, la sottoestesa proposta di deliberazione:
 
 
                          I CONSIGLI COMUNALE E PROVINCIALE
 
Premesso che:
 
-          il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha individuato in Viterbo il sito del secondo scalo aeroportuale del Lazio in sostituzione di Ciampino, sulla base di parametri tecnici che dimostrano l’ottimale posizione dello stesso rispetto a tutte le altre alternative possibili nella Regione;
-          il Comune e l’Amministrazione Provinciale di Viterbo da tempo sono impegnati per la concreta realizzazione dell’aeroporto nel capoluogo, considerandolo una scelta fondamentale per lo sviluppo globale del Territorio, e per la possibilità strategica di realizzare per la Città e l’intera Provincia ulteriori opere connesse per il collegamento viario e ferroviario alle altre direttrici del traffico di primario livello;
-          il Ministero della Infrastrutture e dei Trasporti ha altresì provveduto ad istituire una Cabina di Regia al fine di predisporre un piano organico ed unitario relativo alla definizione di ogni aspetto procedurale e programmatorio che interessi tutti i soggetti comunque coinvolti nella realizzazione dello scalo aeroportuale, affidando loro specifici compiti progettuali e conseguenti indirizzi da seguire per la definizione dei rispettivi compiti istituzionali;
-          al fine di uniformare i propri interventi e, conseguentemente, operare in stretta collaborazione e sinergia di intenti, l’Amministrazione Comunale di Viterbo, con la deliberazione della Giunta Comunale n°. 397 del 19 dicembre 2008, ha formalizzato la costituzione di un Tavolo Tecnico con la partecipazione della Provincia di Viterbo, quale parte istituzionale;
-          la Provincia di Viterbo, con atto di Giunta n°. 2 del 23 gennaio 2009 e successiva modifica (atto di Giunta n°. 53 del 6 marzo 2009), ha deliberato l’adesione al suddetto Tavolo Tecnico, condividendone gli intenti e le finalità;
-          dalla costituzione della predetta Cabina di Regia numerose sono state le riunioni tecniche tenutesi tra tutti gli interessati al progetto;
-          le risultanze delle scelte operate da tutti i partecipanti sono state in ultimo verificate in un’ ulteriore riunione di detta cabina tenutasi presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti  in data 27 febbraio 2009;
-          al Comune è riconosciuta la titolarità delle funzioni ad esso attribuite istituzionalmente dalla normativa vigente, in ordine alle competenze relative all’adozione di varianti al Piano urbanistico generale e all’organizzazione del Trasporto Pubblico Locale;
-          alla Provincia sono riservate anche le funzioni di cui ala legge regionale 38/99 in materia di individuazione delle infrastrutture strategiche e di collegamento da e verso il nuovo aeroporto di Viterbo;
-          si rende ora necessario formalizzare compiutamente, nell’ambito delle rispettive competenze e degli atti amministrativi precedentemente assunti dai due Enti Locali, gli interventi e le finalità del Comune di Viterbo e dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo, che hanno strettamente collaborato per la definizione di un obiettivo comune, sia in termini di programmazione che in quelli di attuale e futura operatività, nella volontà di individuare il quadro programmatico entro cui il Tavolo Tecnico costituito con i citati atti deliberativi possa espletare i relativi compiti, da svolgersi nel rispetto di quanto previsto in un apposito Protocollo d’intesa, con il quale si individueranno tutti i rapporti tra i due Enti Locali;
Tutto ciò premesso
 

                                                                     DELIBERA

1. I contenuti essenziali del Protocollo d’Intesa da sottoscrivere tra il Comune di Viterbo e l’Amministrazione Provinciale di Viterbo sono così individuati, attraverso un approfondimento congiunto, nella reciproca autonomia delle scelte di rispettiva competenza, delle tematiche urbanistico-ambientali, infrastrutturali e di accessibilità, con particolare riferimento ai seguenti elementi:
 
a)     adozione delle misure di salvaguardia dei suoli limitrofi all’aeroporto, sia in relazione a tutto il sedime per la realizzazione delle nuove infrastrutture, che alle servitù indotte dalla valutazione di rischio aeronautico;
b)     verifica dello strumento urbanistico e predisposizione della relativa variante;
c)     individuazione del collegamento di accesso al nuovo aeroporto sia su ferro che su gomma;
d)     inserimento delle infrastrutture attuali e da pianificare nel quadro ambientale del SIA in corso di redazione per l’aeroporto;
e)     predisposizione delle schede finalizzate all’adozione della delibera CIPE per l’individuazione ed il finanziamento delle opere connesse e collegate alla realizzazione dell’aeroporto, individuando prioritariamente le seguenti opere:
 
-          il collegamento stradale tra la S.S. 675 Orte-Viterbo-Civitavecchia e lo scalo aeroportuale;
-          il collegamento del sistema ferroviario della tratta attualmente esistente ed il predetto scalo;
-          l’interramento ferroviario della tratta FR3 interno al centro abitato;
-          lo spostamento della stazione ferroviaria “capolinea” nord della Città di Viterbo con scalo merci;
-          la viabilità interna alla zona Poggino, dal quartiere Villanova all’innesto con la  Cassia;
-          la riduzione dei tempi di percorrenza sulla tratta ferroviaria Viterbo-Bracciano-Cesano-Roma mediante la realizzazione nei tempi previsti delle opere già finanziate;
-          la predisposizione di una proposta-quadro di interventi sull’intero territorio di competenza finalizzata alla creazione di una rete per il potenziamento e la valorizzazione delle strutture esistenti sia in termini di impatto socio-economico che turistico-ambientale;

f) nell’attività di cui al precedente punto e), definire, tra i diversi schemi di soluzione, attraverso un progressivo esame delle criticità presenti, la scelta ritenuta più congrua, con particolare riferimento agli elementi di cui alle schede tecniche predisposte in sede di Cabina di regia dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ed all’esame delle tavole allegate, predisposte dal Comune ed in particolare nel rispetto dei seguenti criteri direttivi:
 
-          collegamento diretto tra la S.S. 675 Orte-Civitavecchia ed il futuro aeroporto nella zona land-side;
-          collegamento dedicato, scevro cioè da traffico estraneo alle finalità aeroportuali e da incroci e/o intersezioni che possano costituire rallentamento nel raggiungere l’aeroporto;
-          giacitura del tracciato stradale correlata con quella della ferrovia, onde ridurre la costituzione di vincoli sul territorio con l’interessamento di un unico sito;
-          configurazione più breve e diretta possibile per ridurre i disagi e consentire la facile individuabilità dei percorsi all’utente novizio;

g) agli aspetti finanziari si farà fronte prioritariamente con i fondi PRUSST e le risorse in disponibilità degli Enti Locali, fondi già concessi e destinati alla realizzazione dell’Aeroporto di Viterbo.

2. Infine, il Comune di Viterbo e l’Amministrazione Provinciale di Viterbo, nell’affermare l’esigenza di una piena integrazione del realizzando scalo aeroportuale con il territorio, ribadiscono la necessità di un coinvolgimento diretto degli Enti Locali nelle scelte economiche e gestionali ad esso inerente.

Il Sindaco Giulio Marini

Il Presidente della Provincia Alessandro Mazzoli

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