SASSARI (UnoNotizie.it)

«Il nostro tesoretto? È il patrimonio immobiliare, e ora sappiamo come utilizzarlo».

Parola dell’assessore provinciale del Patrimonio, Antonello Palmas, che a meno di un anno dal suo insediamento si prepara a portare in consiglio il Piano di valorizzazione e dismissione dei beni patrimoniali dell’ente. Un processo lungo e faticoso, iniziato con le operazioni di individuazione di beni mobili e di beni immobiliari che appartengono alla Provincia di Sassari.

Dopo l’indagine affidata alla Demos, società in house che si occupa di analisi socio-demografiche per conto dei suoi azionisti pubblici, il lunghissimo elenco di immobili e opere d’arte è stato passato al setaccio dai tecnici dell’amministrazione prima che la palla tornasse alla politica, che ora dovrà decidere cosa fare di quello che «considerato il potenziale valore economico e l’inestimabile pregio sia sul piano culturale che dal punto di vista storico – come spiega l’assessore Palmas – può essere definito un vero e proprio tesoretto che sinora la Provincia ha saputo preservare e che ora vuole sfruttare».

La Provincia non svende, «quando diciamo che vogliamo sfruttare i nostri immobili, tanto per fare un esempio, ci riferiamo alla scelta di fare del patrimonio storico un vero e proprio museo – prosegue Antonello Palmas – o di restituire alla città spazi all’aperto che possono ospitare parchi, giardini e strutture sportive».

Un tesoretto che «non servirà per fare cassa», insomma, ma «per offrire al territorio e ai visitatori un’immagine diversa della Provincia di Sassari, più aperta e fiera della propria storia, che verrà raccontata attraverso moderni percorsi museali all’interno dei tesori architettonici di cui siamo proprietari». L’obiettivo che l’assessore provinciale del Patrimonio ha fissato per il 2009 è proprio l’approvazione finale del Piano di valorizzazione e di dismissione dei beni patrimoniali.

Una lunga serie di idee e iniziative, molte delle quali in partnership con altri enti o istituzioni, che si inseriscono tutte in due grandi filoni progettuali. «Il primo, come già detto, riguarda la valorizzazione del patrimonio storico e artistico – prosegue Palmas – l’altro prevede la dismissione di quei beni di cui l’ente non si serve più, da cui potremmo ricavare contanti da investire in altri settori invece di lasciare che vadano in rovina e perdano definitivamente valore».

Per ora sono solo ipotesi su cui, dopo analisi tecniche e valutazioni, dovranno esprimersi gli amministratori. «L’unica cosa sicura è che vogliamo ottimizzare anche quella parte del patrimonio immobiliare che non ha valore storico – assicura Palmas – tempi e modi verranno stabiliti di caso in caso e a seconda delle opportunità che ci sembreranno migliori per l’interesse della Provincia».

La valorizzazione del patrimonio storico ruota attorno all’utilizzo della storica sede di rappresentanza dell’amministrazione, che si trova in piazza d’Italia. «Il patrimonio storico e artistico è stato analizzato con l’obiettivo di poterne pesare la consistenza – dice Palmas – questo ha permesso la datazione, l’identificazione e la contestualizzazione dei beni». Contemporaneamente si è investito sul restauro manutentivo – conservativo delle strutture murarie e ora il processo di valorizzazione è pronto al varo «attraverso la creazione di percorsi guidati e strumenti esplicativi che faciliteranno la percezione consapevole del valore storico e artistico degli spazi che verranno aperti al pubblico e delle opere d’arte che potranno essere ammirate», annuncia con soddisfazione l’assessore Palmas.

Col pensiero rivolto alla comunità locale ma anche ai turisti, sono stati ristudiati attraverso lo sguardo “clinico” di esperti e addetti ai lavori sia la selezione degli arredi storici e della loro originaria disposizione, sia la realizzazione di supporti audiovisivi e di testi per la visita degli ambienti storici.

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