ROMA (UnoNotizie.it)
Volgare nel metodo ed indecente nel contenuto - così il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e la Federazione Esercizi Farmaceutici definiscono in una nota comune l’emendamento (2.0.103) presentato dal Sen. Filippo Saltamartini (Pdl) al disegno di legge delega in materia di lavori usuranti e lavoro sommerso (d.d.l S1167).
L’emendamento, introdotto in un disegno di legge che tratta materia completamente diversa, si propone di bloccare la vendita di farmaci d’automedicazione fuori dalle farmacie ed intima la chiusura, entro dieci anni, degli esercizi aperti (parafarmacie).
Sostanzialmente l'abrogazione della legge Bersani.
Il “blitz” corporativo - affermano MNLF e FEF - ha mandanti noti ed è l’ennesima riprova che la lobby dei titolari di farmacia non vuole rinunciare ai propri privilegi, ed è disposta a tutto pur di veder ristabilito il proprio monopolio sul farmaco.
La chiusura di circa 3000 aziende e la perdita di 5000 posti di lavoro, in una congiuntura economica durissima - rilevano le organizzazioni - non hanno alcun peso rispetto al desiderio di dare una “spallata” alle uniche liberalizzazioni avvenute in questo Paese negli ultimi anni.
Il MNLF e la FEF annunciano che nei prossimi giorni della questione sarà investito direttamente il Presidente della Repubblica a cui sarà posto un quesito di legittimità costituzionale (art.li 3 e 41) e chiesto d’intervenire rispetto alla pratica dei disegni di legge “omnibus” dove, progetti di legge specifici vengono trasformati e stravolti da emendamenti avulsi dal tema trattato.
E’ in atto - concludono FEF e MNLF - un tentativo concentrico di cancellare l’esperienza delle parafarmacie, quest’emendamento cerca di superare, attraverso la sorpresa, le difficoltà incontrate dal disegno di legge Gasparri/Tomassini che si propone, tra l’altro, la vendita di alcuni medicinali senza la presenza del farmacista.
Un recente sondaggio, che sarà presentato questo fine settimana a Bologna all’interno del salone espositivo di Cosmofarma, ha rivelato che il 92% dei farmacisti è contrario a quest’ipotesi, mentre il 91% ritiene che l’attuale sistema legislativo che regola l’apertura delle farmacie debba essere modificato. -Uno notizie Roma
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