LA QUERCIA - VITERBO (UnoNotizie.it)
Il tradizionale convegno annuale, al quale parteciperanno cento preti, ex preti ed ex seminaristi che hanno compiuto gli studi liceali e teologici nel Pontificio Seminario Regionale dell’Alto Lazio, si terrà alla Domus La Quercia, Viterbo, Sala Lacordaire, martedì 2 giugno 2009, a partire dalle ore 9.00. Terminerà con un pranzo conviviale nella grande sala da pranzo, un tempo refettorio del Seminario.
Un tuffo nel passato che si vuol rievocare e rivivere intensamente, magari per un solo giorno. Un ritorno alle fonti della sapienza, della solidarietà, dell’amicizia. Nel clima di fraternità che pervade lo stare insieme, c’è tutta la nostalgia di rincontrarsi per raccontarsi. In questa giornata di profonde emozioni, gli ex si scambiano e mettono in comune le idee di ieri e di oggi, le confrontano alla luce dei tempi per coglierne i nuovi segni. Negli anni passati non sono mancati i pianti di commozione. Un pianto di giubilo. Ci si commuove al pensiero di poterci ancora commuovere. Come ai primi tempi delle comunità cristiane, si potrebbe dire , vedendoli e ascoltandoli: sono un cuor solo e un’anima sola. Alcuni di loro hanno più di ottant’anni, ma conservano tutta la carica dei vent’anni. E al momento della celebrazione eucaristica, prima di salire i gradini dell’altare, pronunciano in coro (anche i novantenni) “ad Deum qui laetificat iuventutem meam”. Un ritorno alle radici. Quando si pregava e si studiava.
Quest’anno l’incontro ha anche un filo conduttore, un argomento in particolare su cui confrontarsi: Chiesa e Salvezza. Extra Ecclesiam nulla salus, aveva detto nel terzo secolo San Cipriano, un padre della Chiesa. Ad aprire la discussione sarà un ex di riguardo, Mons. Dante Bernini, vescovo emerito di Albano. Un uomo mite, generoso, umile, un pozzo di sapienza e santità. Stimato e venerato da tutti.
Ci si attende da lui una risposta alla domanda molto attuale: è possibile salvarsi al di fuori della Chiesa?
Per andare in Paradiso è indispensabile passare attraverso il confessionale?
E’ la fede che ci salva o è la Chiesa, della quale il Vaticano ne è l’erede e il custode?
Il Concilio Vaticano II non ha dato una risposta definitiva e univoca, e un recente intervento del Papa attuale ha fatto capire che non ci si può salvare senza obbedire al romano pontefice e ai precetti della Chiesa.
Ignazio di Loyola, santo, fondatore dei Gesuiti, nel momento di maggiore oscuramento del papato, aveva detto: quello che io vedo bianco lo credo nero, se a stabilirlo è la Chiesa gerarchica.
Che cosa diranno in proposito i membri del clero, la maggioranza dei partecipanti all’incontro?
L’editore Scipioni, anche lui un ex, ha annunciato che i tratti più interessanti della discussione saranno pubblicati nella collana “Curiosità del Giardino di Epicuro".
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