VITERBO (UnoNotizie.it)
E se invece di investire denaro nell'ampliamento dell'aeroporto di Viterbo, questo si investisse nella creazione di una compagnia low-cost di proprietà della Provincia? Una compagnia di Provincia, nel senso buono del termine, magari con quote aperte anche a investitori privati. Il nome potrebbe essere: Tusciair Airlines, che richiama al territorio e che in Inglese suona come to-share, che in Italiano significa "condividere".
Si potrebbe formare una flotta di 4 aeronavi, piccoli jet da 30-50 posti passeggeri, e farli volare a cadenza semi giornaliera (2-3 volte a settimana): due su tratte fisse, ad esempio su Londra e Parigi due su tratte stagionali, ad esempio: Estate: Atene e Madrid Inverno: Francoforte e Amsterdam Non sono tratte a caso, infatti i maggiori fan della Tuscia sono proprio Olandesi, Inglesi e Tedeschi; e le maggiori mete turistiche in Europa per noi Italiani sono Parigi, Londra, la Grecia e la Spagna. Ho notato che molti turisti e studenti vengono anche dagli USA; sarebbe agevole e conveniente volare dagli USA a Madrid o Londra e prendere un volo Tusciair per Viterbo.
I vantaggi: 1) la Provincia di Viterbo avrebbe una sua flotta passeggeri e l'esclusiva (come compagnia commerciale) dell'uso dello scalo Viterbese; 2) essendo piccoli jet non si renderebbe necessario l'ampliamento della pista; 3) l'impatto ambientale sarebbe molto contenuto visto che tale attività si limiterebbe a 1 o 2 voli al giorno al massimo, di aeromobili di modeste dimensioni. 4) il sistema di controllo di volo attuale sarebbe probabilmente in grado di gestire questo traffico 5) la compagnia agevolerebbe l'arrivo nella Tuscia da Olanda, Inghilterra e Germania; nonchè dagli USA 6) gli abitanti della Provincia di Viterbo - e delle zone limitrofe - potrebbero volare per Londra, Parigi, Atene, Madrid, Francoforte e Amsterdam (ad esempio) senza dover arrivare a Fiumicino 7) la possibilità per la Compagnia di Provincia di relazionarsi direttamente con le strutture ricettive sul territorio e di offrire pacchetti di soggiorno direttamente ai propri passeggeri 8) si salvaguarderebbe il territorio intorno all'attuale aeroporto; che rimarrebbe esattamente com'è 9) si eviterebbero speculazioni sui lavori di costruzione del nuovo aeroporto.
Non sono daccordo con chi evidenzia la necessità di collegamenti veloci da/per Roma. Ritengo infatti che da un eventuale scalo aereo civile a Viterbo debba trarne vantaggio proprio la stessa Provincia di Viterbo. Ossia, chi sceglierà di atterrare a Viterbo lo farà per restare a Viterbo e nella sua Provincia. Non c'è bisogno di un nuovo aeroporto e far atterrare dozzine di voli low cost a Viterbo. C'è semmai bisogno di promuovere questo territorio a livello internazionale, senza snaturarlo. Il "Viterbese" è un territorio che è rimasto fedele a se stesso e questa è la sua ricchezza e bellezza principale. Penso che l'idea di una compagnia low cost "di Provincia", non sia soltanto una buona idea, ma anche un'idea nuova.
Una piccola flotta, piccoli jet in grado di atterrare e decollare dalla pista attuale, una nuova azienda Provinciale e la comodità non solo di partire da Viterbo, ma di atterrare a Viterbo. E restare a Viterbo! Viterbo non come scalo alternativo a Roma - da raggiungere via terra - ma come scalo per Viterbo e la sua Provincia. Pochi voli, al massimo due decolli e due atterraggi al giorno: uno al mattino e uno alla sera. Un impatto acustico e ambientale molto ridotto rispetto allo scalo immaginato dall'attuale giunta, anche grazie alla dimensione ridotta degli aeromobili. Tusciair, "to-share": una compagnia aerea da condividere.
Sergio Caggia
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