CASTEL SANT’ELIA - VITERBO (UnoNotizie.it)

L’associazione culturale “S.Heliae” protagonista dell’Estate romana. Nel meraviglioso Anfiteatro della quercia del tasso, al Gianicolo, martedì sera, la compagnia di Castel Sant’Elia ha esordito con lo spettacolo teatrale “La testimonianza”, all’interno della rassegna “Tra le pieghe dell’arte”.

Ideato e curato da Francesco Madonna, lo spettacolo ha riproposto un’antologia di brani classici e contemporanei, vere e proprie pietre miliari della cultura moderna, attraverso un linguaggio asciutto e vibrante, capace di scuotere le corde dell’anima e arrivare fin dentro le pieghe della nostra spiritualità. Eccellente anche l’attrice Eva Immediato che ha incantato la platea con la sua recitazione, e i maestri  Luigi Pancia, al pianoforte, e Costanza Biagini, al violino, che hanno accompagnato con le loro musiche alcuni tra i passi più famosi di “I have a dream” di M.L.King, “Immagine” di J.Lennon, “Master of war” di B.Dylan, “La ricerca di Dio oltre la memoria”, del X libro di Sant’Agostino, la Genesi o “Il testamento di Giuda” dell’artista contemporaneo A. De Rosa.

Ancora una volta, dunque, il teatro e la musica indiscusse protagoniste, antidoti preziosi alla monotonia, muse ispiratrici o cure dell’anima, testimonianze senza tempo, alchimia perfetta tra passato e presente. Esse fanno il ritratto del nostro bisogno di cultura, delle nostre aspirazioni, delle nostre memorie.

Artista poliedrico e dall’ampio curriculum. Trenta anni di carriera teatrale e cinematografica alle spalle. Ha collaborato con registi come Dino Risi e Bolognesi. Francesco Madonna, ideatore e fondatore dell’associazione culturale “S.Heliae”, si racconta.

 

  1. Tra le pieghe dell’arte: una rilettura di testi classici e contemporanei in un linguaggio nuovo e coinvolgente. Parlami de “la testimonianza”. Come nasce questo progetto?

“La ‘testimonianza’ nasce dall’idea di rappresentare, e quindi interpretare, brani classici e contemporanei in una cornice storico-artistica ben definita, attraverso linguaggi nuovi ed innovativi. In altre parole ho voluto analizzare in maniera spontanea, non scientifica, la nostra memoria, il nostro spirito, il nostro rapporto con ciò che ci circonda. Da qui sono andato alla ricerca di testi che potessero dare forma compiuta a tutto ciò. Non a caso ho preso spunto da alcuni passi di Sant’Agostino, nel X libro, e da Dostoevskij nella “leggenda del grande inquisitore”. Ho voluto altresì rendere omaggio ad alcuni grandi autori del nostro secolo che, grazie alle loro opere di forte impronta socio-politica, si sono resi artefici di alcune tra le produzioni artistico-lettararie più belle e significative del nostro tempo”.

 

  1. Un curriculum di tutto rispetto. Un artista poliedrico. Che importanza riveste il teatro nella tua vita?

“Il teatro è stato una scoperta che ho fatto da bambino. Per me è tutto, è la mia passione”. Nella sua risposta, breve e concisa, è riassunto tutto l’amore e il trasporto che Francesco nutre per il palcoscenico. “Esso mi ha letteralmente rapito fin dalla giovane età. Sono rimasto affascinato da ciò che può scaturire dalla fantasia e dall’interpretazione umana”. Madonna è un attore che non ama racchiudersi in un unico ruolo, è sempre alla ricerca di nuove sfide artistiche. “La cosa che più mi seduce – prosegue – è la facoltà che abbiamo noi attori di dare un’anima e uno spessore ad un’opera e mutare, così, ciò che di fatto è immutabile, ovvero la scrittura.

 

  1. Qual è la tua opera preferita, quella a cui sei più legato e perché.

“Amo in modo particolare i classici greci. Essi sono una miniera inesauribile di ispirazione e, attraverso essi, riesco a trovare la parte antica e ancestrale dell’uomo e, quindi, sia uno spunto di ricerca che una chiave di rilettura dell’uomo contemporaneo”. 

 

  1. Teatro e superstizione vanno spesso a braccetto, peraltro si dice che gli attori siano le creature più superstiziose della terra. Tu sei uno di questi?

“No, diciamo di no… però sono prudente, mettiamola così! Cerco di evitare di fischiettare per i camerini o di fare gli ‘auguri’ prima di varcare il palcoscenico. Rispetto tutte queste ritualità perché,  di fatto, fanno parte della nostra vita, sono espedienti per esorcizzare la paura del palcoscenico”.

 

  1. Da un paio di anni a questa parte i fondi per lo spettacolo e la cultura si sono quasi dimezzati provocando gravi conseguenze per il nostro patrimonio artistico-culturale. Anche il teatro inevitabilmente ne risente. In questo clima generale di grande insofferenza, quale potrebbe essere, secondo te, la soluzione migliore per far fronte a questo problema?

“Senza dubbio i fondi per la cultura sono i primi a subire tagli e decurtazioni. E questo perché viene considerata il superfluo della spesa pubblica. A prescindere da ciò, è importante che questa criticità venga affrontata con una maggiore oculatezza nella gestione dei fondi, per giungere ad un impiego più definito delle risorse pubbliche”.   

 

  1. Parlami dei tuoi progetti.

“Mi sto impegnando molto, soprattutto attraverso le amministrazioni, per ripetere ‘la testimonianza’ anche a Castel Sant’Elia, all’interno della Basilica Romanica, e a Nepi nel forte dei Borgia. Si tratta di un consolidamento del progetto inerente la rassegna teatrale “S.Heliae estate” che vorrei proporre al pubblico nella meravigliosa cornice del Borgo che, ho scoperto, sta riscuotendo un piccolo interesse. Anche qui siamo agli inizi di un progetto che vede la cultura e l’arte al servizio di un piano di recupero ambientale, paesaggistico e patrimoniale”.

 

  1. Cosa ti lega a Castel Sant’Elia?

Questo posto l’ho conosciuto per caso. Documentandomi sulla zona ho scoperto che il paese venne scelto come luogo di ricerca spirituale dai monaci del XV° secolo. La natura, in effetti, dà all’uomo la possibilità di ricevere energia. E questa energia l’ho avvertita anch’io. Essa mi dà lo stimolo per portare avanti progetti in armonia con quello che mi circonda. In fondo, Castel Sant’Elia è una piccola perla della Tuscia per via delle meraviglie storico-architettoniche che la rendono veramente unica!”.

 

  1. Hai ancora dei desideri da realizzare?

“Si, certo! Il mio desiderio è quello che mi rimanga la curiosità per la vita! Vorrei che la mia fantasia, il mio interesse nei confronti dell’arte, della cultura e soprattutto nei rapporti con gli altri continuasse a crescere in me. La curiosità in tutto ciò che mi circonda mi dà lo stimolo giusto per andare avanti nella vita”. 


Alessandra Sorge

- Uno Notizie Castel Sant'Elia -

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