VITERBO (UnoNotizie.it)

Maurizio Costanzo a Caffeina. Con lui Enrico Vaime. Uno degli incontri più attesi di questa stagione 2009 è fissato per l'11 luglio alle ore 19,00 a Piazza San Pellegrino.
Al centro dell’attenzione la loro opera letteraria, “Il poeta Straniero ovvero Straniero Ugo, poeta”, una celebrazione della poesia e del teatro futurista, edita da Aliberti.
L’intento dei due autori, Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime, è quello di proporre una storia totalmente inedita di un poeta futurista, Ugo Straniero, che non ebbe grandi riscontri nella vita e che morì, poco più che sessantenne, facendo il bibliotecario.

Maurizio Costanzo, l’uomo che ha il giornalismo nel sangue, colui che è diventato una colonna portante del sistema televisivo italiano, insieme a Enrico Vaime, altra importante firma della televisione e del teatro italiano, ci raccontano di questo libro. Non si tratta del testo di uno spettacolo teatrale tout court, ma di un vero e proprio romanzo in dialoghi, che tratteggia la figura del poeta attraverso i suoi rapporti con i futuristi, con la scrittura, con le donne che sono state importanti per lui: Esterina la moglie, Giuditta la musa futurista, Annina l’ammiratrice e Irina la straniera, ma soprattutto ci fa entrare in contatto con un’altra dimensione, quella del sogno, misto a realtà.

Si potrebbe dire “Straniero” di nome e di fatto. Ugo Straniero era probabilmente sconosciuto anche a se stesso, oltre che alla moglie e ai suoi compagni. Praticamente vissuto all’ombra dei grandissimi Aldo Palazzeschi, Luciano Folgore, Libero Altomare e lo stesso Filippo Tommaso Marinetti. Più che sconosciuto e sfortunato, per alcuni Straniero non sarebbe mai esistito, ma sarebbe l’alter ego di Costanzo che dichiarò di aver ricevuto il materiale del poeta dal figlio, Niccolò Straniero, nel 2003. I versi furono letti a Buona Domenica e pubblicati su «Chi», e fu così che iniziò la storia di Ugo Straniero, una storia in cui la fantasia si mescola alla realtà, alla maniera futurista.

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