CIVITAVECCHIA, AGGRESSIONE ALLA FRASCA: abbattuti senza autorizzazioni 3000 alberi sani. Episodio scandaloso che va chiarito. Ultime notizie - Quello che sta accadendo alla Frasca è di una gravità disarmante, che non colpisce solo
gli ospiti ordinari di quel pezzo di litorale, ma tutti i cittadini di questo territorio.
Parliamo dell’ultima striscia di mare ancora non antropizzata, ricca di storia e proprio per questo da salvaguardare. Stiamo assistendo all’abbattimento generalizzato di decine e decine di pini ai fini, come si legge su di un ambiguo cartello “di taglio selettivo a scopo fitosanitario”.

Ambiguo perché ci racconta che questa “deforestazione” è iniziata il 29 di
maggio u.s. e finirà in ottobre, ci racconta che non c’è una autorizzazione apparente, ci dice che la ditta che sta eseguendo il “taglio selettivo” è la “Palanzana snc” incaricata direttamente dall'Arsial. A questo punto sono molti i fattori che entrano in gioco. La proprietà dell’area è dell’Arsial, la quale ha pieno diritto, nel rispetto delle norme, di disporne l’abbattimento.

Tutto questo sarebbe corretto se ci fossero le regolari
autorizzazioni e le piante malate abbattute, ma da primissime indagini sembrerebbe che i pini abbattuti siano circa 3000 e tutti sani, con chiome rigogliose e in gemmazione. Il progetto presentata dall’Arsial prevede l’abbattimento di 176 piante malate propriamente contrassegnate con colorazione bianca individuate da un sopralluogo di un agronomo lo scorso dicembre 2010, mentre i pini abbattuti hanno tutti colorazione rossa, quindi differente.

In più risulta chiaro che le piante abbattute, come da ammissione della stessa
impresa esecutrice, saranno vendute come materiale da combustione (pellet). L’area non è stata cantierizzata, come prevede la Legge nazionale in aperta violazione di ogni regola e norma. Delle autorizzazioni necessarie, due, la prima è in loro possesso rilasciata dalla Regione Lazio, e l’altra risulterebbe mai rilasciata dalla Provincia di Roma. Nonostante questo, i lavori di selvicoltura sono proceduti regolarmente.

E’ inoltre importante
evidenziare come l’Assessore Pierfederici dal 17 maggio u.s. era a conoscenza, avvalorata anche da un sopralluogo con Arsial, per sua stessa ammissione, del progetto ricadente sulla Frasca, già in programma dal 2008, e non abbia provveduto in trasparenza ad avvertire i suoi colleghi e la cittadinanza che, vedendo la scorsa settimana tagliare in modo brutale e non adeguato i pini, si è allarmata ed ha chiesto l’intervento del Corpo Forestale dello Stato. Chiedo pertanto le dimissioni dell’Assessore al Mare, Demanio e Patrimonio, Andrea Pierfederici, per aver taciuto e non osteggiato l’indiscriminata mortificazione del nostro litorale.

Dovrei anche domandare le dimissioni dell’Assessore all’Ambiente, Leonardo Roscioni, per manifesta inadeguatezza nella difesa del nostro territorio, ma ci limitiamo a porre lui qualche domanda: Era a conoscenza del piano d’abbattimento alla Frasca?
Se così non fosse, perché Pierfederici è l’unico Assessore ad essere stato informato?
E perché quest’ultimo non ha provveduto ad informarla di quanto stava per accadere?
Venuto a conoscenza dalla stampa di quanto è avvenuto, quali sono le manovre che l’Amministrazione intende mettere in campo per tutelare il nostro patrimonio paesaggistico?
Attendo fiducioso un suo coinvolgimento nelle questioni cittadine.



Stefano Giannini
Segretario Giovani Democratici

Commenti

moscherini ha iniziato i lavori per il terminal cina. Alla faccia di tutti i cittadini di Civitavecchia. Quei pochi che si ribellano e alla faccia della moltitudine ottusa e senza cervello che per qualche spiccio e due fuochi d´artificio s´è fatta vendere da sotto il naso tutto il territorio all´enel ed all´autorità portuale. Sorridi Civitavecchia, dolce città d´incanto. Il futuro è roseo, il cielo ed i polmoni no. Quelli sono neri.
commento inviato il 10/06/2011 alle 7:27 da monterrrone  
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