CIVITAVECCHIA -ROMA (UNONOTIZIE.IT)

Il nuovo trattamento dei rifiuti presentato recentemente all’Aula Pucci da un’azienda israeliana alla presenza del sindaco Giovanni Moscherini, di numerosi consiglieri comunali ed ambientalisti e che ha per slogan "la via verso zero monnezza" è dimensionato sul trattamento del tal quale, perciò sulla lavorazione del rifiuto misto.

Questo tipo di trattamento sarebbe utile se davvero il materiale (materia) potesse essere riutilizzato-riciclato.  Il fertilizzante che se ne ricava lascia grandi perplessità perché il compost pulito è quello che deriva dalla separazione alla fonte. Gli agronomi lo ribadiscono con chiarezza. Il fatto che l'impianto si basi su reazioni chimiche lo avvicina di molto ai peggior depuratori. Oltre tutto non è chiara la destinazione dei "fanghi" che comunque restano. Questa sembra l'ennesima tecnologia che rimanda il problema, aggiungendo uno step impiantistico alla filiera già esistente dei "trattamenti", un altro step energivoro che non può soprattutto garantire qualità alla nostra agricoltura, nè aiutarci ad invertire cattive abitudini di distribuzione e consumo. Queste sperimentazioni dissipative hanno un bilancio energetico molto scadente per l'impiantistica complessa.

Ogni azione di separazione fatta a valle non è capace di ridurre l'entropia del sistema che comunque è espulsa all'esterno (energia dispersa e scarti fangosi da smaltire e acqua da depurare e sostituire). Quello che se ne va con la lavatrice (15/20% è scarto umido e frattaglia varia) è buono alla fonte ed avvelenato nello sciacquo per residui chimici (solventi, detersivi, pile, etc), roba da seccare e smaltire in discarica come il pulper di cartiera o i fanghi di depurazione fognari. 

Ad Usmate (MI, 8000 abitanti) gli istituzionali lo volevano installare, ma poi sono passati alla raccolta differenziata domiciliare senza rimpianti, raccolta che tuttora fanno entro il Consorzio CEM (est milanese) che serve col porta a porta circa 50 comuni, quasi mezzo milione di abitanti ed è oltre il 60% di raccolta differenziata già alla fine degli anni '90.  

Quindi valutazione negativa della lavatrice, buona solo a incentivare stili di vita dissipativi e contrari alla crisi radicale che stiamo cominciando solo adesso.  

Anna Stramigioli  
Referente Rete Liguria Rifiuti Zero   

Gianluigi Salvator
WWF Veneto, Referente Regionale Energia e Rifiuti 

 

Non si comprende in alcun modo come in un momento di crisi economica senza precedenti che può portare  un numero enorme di persone alla perdita del lavoro, in un paese dove già la disoccupazione è a livelli molto alti,  la raccolta differenziata dei rifiuti che offre numerosi posti di lavoro, sia fortemente boicottata e si sia continuamente alla ricerca di modalità di trattamento dei rifiuti dispendiose, inquinanti e, soprattutto, non volute dalla popolazione.

Coordinamento Nazionale Comitati Medici Ambiente Salute (Lazio)

Società Internazionale Medici ambiente (Alto Lazio)

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