Di solito fa notizia il padrone che morde il cane, è così che ci ha colpito la notizia della donna che prende a bastonate il compagno.
Non abbiamo dato retta alla prima istintuale battuta che sorgeva spontanea e che sapeva di goliardia “ah! Era ora”. L’abbiamo subito soffocata perché siamo consapevoli che non ci arma lo spirito di vendetta, anche se siamo stanche, arrabbiate, indignate per le notizie quotidiane di “femminicidi”, stupri, violenze sulle donne.
Non può essere un uomo che subisce a risanare, né si può liquidare con una battuta, uno stillicidio quotidiano che è legittimato, quantomeno tollerato ed ignorato.
Quello che ci sorprende è il provvedimento di allontanamento immediato preso nei confronti della donna, del quale siamo liete perché consideriamo reato usare violenza su una persona, però ci chiediamo: “e tutte quelle donne che chiamano ripetutamente le forze dell’ordine perché aggredite in casa, da compagni ubriachi e no, ripetutamente perseguitate, ripetutamente minacciate, perché vengono costrette, in buona parte di casi, a considerare che lui è il padre dei figli; che lui, tutto sommato, si vede che è innamorato; che lui è solo ubriaco; che lui ha promesso che non lo farà più… e le si lascia in balia di un compagno violento?
Si ottiene l’allontanamento del compagno violento solo, o quasi esclusivamente, nel caso che la donna porti addosso evidenti i segni del maltrattamento, cioè sia massacrata. Spesso leggiamo che non arriva a farlo allontanare perché lui la uccide prima…
Oppure la causa dell’allontanamento immediato è perché “si è scagliata contro i militari”. Allora vuol dire che vale di più l’incolumità dell’uniforme di quella di una/un comune cittadina/o.
Chissà perché la coppia litigava sempre ed i carabinieri erano già più volte intervenuti… lo leggiamo sul giornale.
Associazione Erinna
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