CASERTA: CAIAZZO, LA CITTA' ANTI DISABILI. Un lettore scrive a UnoNotizie.it: ''nessuna legge per disabili è applicata a Caiazzo. Ultime notizie Caserta - ''Oggi Martedì 20 Settembre 2011, sono uscito da solo!! Potrebbe sembrare il diario di un adolescente, che ricorda la sua prima uscita senza i genitori, ma non è così, io ho provato una sensazione molto piu’ grande e intensa, la libertà!!! Qualcuno mi ha aiutato a mettere la mia carrozzina in macchina, la mia batmobile è adattata alle mie esigenze, rispettando le direttive sulla circolazione dei disabili, in piu’ io sono in possesso di patente speciale B.S., quindi dopo mesi di clausura, mi sono diretto in piazza, ho parcheggiato e immediatamente una persona gentilissima, mi ha aiutato a scendere la carrozzina.
Ho tentato a fare un giretto di prova, ma Caiazzo ( CASERTA ) è lo schifo dello schifo che un disabile in carrozzina possa mai sognare, pavimentazione spaventosamente e pericolosamente sconnessa, colui che ha ideato i marciapiedi di Caiazzo, meriterebbe di passare una decina di minuti sulla sedia a rotelle, per tentare di capirci qualcosina, le discese obbligatorie per il transito disabili, non sono ovunque, quindi per scendere bisogna chiedere aiuto!!
Pali della luce o della segnaletica che restringono i marciapiedi impedendo il passaggio, non c’è un solo negozio che abbia una salitina di accessibilità, non c’è un solo studio medico adeguato ad accogliere disabili, senza poi parlare dell'inaccessibile centro storico, inaccessibili treno e bus, insomma un paese studiato appositamente per allontanare i disabili in carrozzina, sono anni e anni e le amministrazioni che si sono succedute, nessuno, ripeto nessuno ha mai pensato a rendere questo paese accessibile!!
Cosa devo pensare, a una forma di fobia, razzismo nei confronti di coloro che non possono camminare liberamente? Io non vorrei arrivare a pensare queste cose orribili, ma certamente qualcosa non funziona in questo paese, che qualcuno ebbe la brillante idea di soprannominare “cittadina del buon vivere” ma quale cavolo di buon vivere!
Non esiste un solo angolo di questo paese, studiato con testa e cuore che possa permettere ai diversabili di fare una passeggiata, senza il rischio di capovolgersi e rompersi l’osso del collo!! Mi rivolgo agli amministratori che continuano a fare orecchie da mercante, vi rendete conto di tutto ciò ? Risulta veritiero il mio sfogo, oppure sto dando di matto? Naturalmente non avete provveduto a fare niente in tutti questi anni, figuriamoci adesso che l’Italia sta spofondando nella cacca!
Ma ricordatevi bene cari amministratoruncoli, le brutte notizie stanno sempre dietro l’angolo, chissà che uno di questi giorni, non incontri uno di voi sulla sedia a rotelle!!!!!!
Esiste un avvocato che abbia voglia di aiutarmi a dimostrare che questa legge, a CAIAZZO ( CASERTA ) NON VIENE APPLICATA ???
Roberto Diiorio
roberto.diiorio@alice.it
Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. (G.U. Serie Generale n. 39 del 17 febbraio 1992) La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA la seguente legge: Art. 1. Finalita' 1. La Repubblica: a) garantisce il pieno rispetto della dignita' umana e i diritti di liberta' e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella societa'; b) previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungimento della massima autonomia possibile e la partecipazione della persona handicappata alla vita della collettivita', nonche' la realizzazione dei diritti civili, politici e patrimoniali; c) persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e assicura i servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni, nonche' la tutela giuridica ed economica della persona handicappata; d) predispone interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale della persona handicappata.