LAZIO ultime notizie VITERBO – www.unonotizie.it – E' l'ennesimo grido di allarme quello che lancia Confartigianto a poco più di dieci giorni dalla scadenza della nuova IMU, che si andrà ad aggiungere alle tradizionali scadenze fiscali legate alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Una situazione che metterà a dura prova il tessuto economico delle micro e piccole imprese costrette ad operare tra l'altro con una stretta creditizia molto superiore anche a quella del 2009.
I dati dell'ufficio studi di Confartigianato dicono che nel mese di marzo 2012 il tasso di interesse per i finanziamenti di minore importo (quelli per capirci fino a 200.000 euro) ha toccato il 5,18% 149 punti base in più di un anno fa, ed è più alto rispetto ai finanziamenti di importo maggiore. Altro dato che fa riflettere 'è quello per cui un'azienda con meno di 20 dipendenti (il tessuto economico della tuscia) paga un tasso di interesse di 227 punti in più rispetto ad un'azienda con più di 20 dipendenti.
“La crisi economica- sottolinea Confartigianato- ha messo le banche in una situazione sempre più difensiva . Gli istituti di credito non solo non concedono più finanziamenti (fatte salve poche eccezioni), ma nei pochi casi in cui lo fanno i tassi di interesse nonostante le convenzioni con i Confidi stanno diventando proibitivi.”
E anche in questo caso a pagare il conto più salato sono le piccole imprese. Le banche tendono a rinnovare le linee di credito alle aziende più grandi spesso in difficoltà per non lasciare andare a fondo insieme ai loro soldi viste le conseguenze che ciò porterebbe nelle casse delle banche stesse. Invece chiudere il rubinetto alle piccole aziende non comporta danni enormi per i bilanci bancari.
“Lo scenario sarà ancora più fosco se lo stato non salderà nel più breve tempo possibile i debiti verso le aziende che hanno eseguito lavori per conto della pubblica amministrazione. Occorre fare il più in fretta possibile, visto che le prossime pesanti scadenze unite al perdurare dell'assenza di credito potrebbero minare la pace sociale”
Unica nota lieta è il via libera dal Senato all'emendamento al decreto sulla spending review che blocca 20 miliardi di pagamenti ai fornitori delle Regioni che come il LAZIO sono sottoposte ai pieni di rientro dai deficit sanitari .