Nonostante la crisi non tutte le professioni risultano essere destinate ai tristi scenari del licenziamento e della cassa integrazione, ultime notizie Roma - Secondo le elaborazioni della CGIA di Mestre sui dati recentemente presentati dal Sistema Informativo per l'Occupazione e la Formazione Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, per alcuni settori e per alcune specifiche professioni è possibile prevedere una crescita delle assunzioni, nonostante la crisi. Accanto ad esse rimangono comunque altre professionalità in cui è pressoché per certa la riduzione dei posti di lavoro.
In base a un confronto tra i dati relativi alle previsioni di assunzione da parte degli imprenditori per il terzo trimestre 2012 e gli stessi dell'anno precedente, è emerso che i lavori più impermeabili alla crisi sono: cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici, segretari, addetti alla pulizia e alle persone, addetti all'accoglienza, conduttori di impianti industriali, addetti alla sanità e al sociale, specialisti delle scienze della vita (per i quali l'incremento previsto raggiunge addirittura il 152,4%) e operai specializzati nell'edilizia e nell'industria alimentare, legno e carta.
Per tutti gli operatori delle suddette professioni sarà quindi possibile trovare più facilmente un posto di lavoro poiché, complessivamente, si prevede un incremento di 20.000 posti di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2011. Si tratta di tutte le professioni che caratterizzano l’economia italiana e sono legate al made in Italy, alla sanità e al sociale. Pur senza una elevata specializzazione questi mestieri vedranno un incremento degli addetti poiché sono indispensabili per mantenere in piedi i settori che stanno dando un contributo importante alla tenuta economica e occupazionale del nostro Paese.
Da quanto invece rileva l’Ufficio studi di Confartigianato, sono la creatività e l’ingegno made in Italy a premiare, anche in tempo di crisi. C’è una piccola compagine di imprese artigiane, circa un quarto del totale, che nell’ultimo anno, ha fatto registrare un trend positivo, con una crescita dell’1,96%.
Ai primi posti per tasso di sviluppo imprenditoriale vi sono le attività legate all’information technology, alla green economy, alle riparazioni, all’alimentare. Al primo posto resiste l'information & communication technology dove, nell’ultimo anno, sono nate 760 aziende (+6,4%) che fanno salire a 4.915 le imprese artigiane impegnate nella produzione di software, consulenza informatica, installazione e manutenzione di apparecchiature.
Seguono le attività artigiane legate alla green economy, settore in cui la coscienza ecologista è diventata il ‘motore’ di iniziative imprenditoriali che hanno portato nell’ultimo anno alla nascita di 5.029 imprese che portano a 37.714 le attività artigiane della green economy, con un aumento del 5,6%.
Trend positivo anche per le imprese ‘verdi’ che si occupano di creazione e manutenzione di spazi verdi e utilizzo aree forestali. In crescita anche aziende che si occupano di riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature. Stesso discoros per il settore della ristorazione e della produzione alimentare.
Per quanto riguarda invece le professioni per le quali è prevista un segno negativo nel bilancio delle assunzioni per un totale di 22.000 unità, bisogna includere: specialisti in scienze economiche, operai specializzati nell'industria, operai metalmeccanici, personale non qualificato nell'industria e nella logistica, facchini, commessi nei negozi e altro personale impiegato nella grande distribuzione e negli esercizi all'ingrosso.
Risultano invece sostanzialmente invariate o con variazioni relativamente contenute professioni come: conduttori di mezzi di trasporto, ingegneri, architetti, specialisti della salute, operai specializzati in industrie chimiche e plastica, personale non qualificato nelle attività commerciali e nei servizi, insegnanti e altri tecnici dei servizi alle persone,addetti alla gestione dei magazzini e spedizionieri, servizi di sicurezza, vigilanza e custodia e operatori dell'assistenza sociale in istituzioni o domiciliari.
Per quanto riguarda la nascita di nuove aziende i le migliori performances sono state registrate in Liguria e nel Lazio con un tasso di crescita rispettivamente dello 0,7% e dello 0,4%. Male invece Sardegna (- 2,5%) e Veneto (-1,8%).