Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città!

E’ triste e spaventoso, per chi è appena tornato dalla grande manifestazione di Roma, vedere come i telegiornali nazionali parlano del problema.  Non è sicuramente banale ripetere questa tremenda realtà delle cose: stanno cercando in tutti i modi di non far sapere.

Evidentemente dà fastidio che lo scorso 14 novembre centinaia di migliaia di persone hanno bloccato per ore l’intero centro della capitale. 

Vogliono far passare inosservato il forte movimento che ogni giorno lotta per difendere la nostra istruzione, in tutte le città italiane.

Quelli che si stanno realmente battendo da mesi, si accorgono visibilmente di ciò che sta accadendo e deve essere scoraggiante non avere visibilità a livello nazionale.

La nostra ricchezza maggiore è che siamo ovunque nell’intero Paese, di ogni tipo e di ogni età: prendiamo le prime pagine dei nostri giornali locali, siamo tantissimi e sempre di più, e per questo  non dobbiamo farci prendere dallo sconforto se ormai la legge è passata.

E’ ancora possibile ribaltare questa situazione!

Siamo ricchi di idee per la mobilitazione a Senigallia, continuiamo a vederci con insegnanti e genitori all’interno delle singole scuole, tiriamo fuori ogni volta tutta la nostra voglia di fare e di muoverci e non ci fermeremo di fronte a nulla. Continuiamo dopo una grande giornata come quella dell’8 novembre in cui Senigallia ha ripreso finalmente vita con un corteo di 2000 persone indetto dal Coordinamento Cittadino in Difesa della Scuola Pubblica. Continuare è la nostra parola d’ordine, e non lo facciamo tanto per fare, ma perché nasce da tutti noi l’esigenza di farlo al meglio!

Venerdì scorso eravamo un centinaio di persone dalla nostra città e tutti possiamo testimoniare la straordinarietà del gigantesco corteo che è partito dalla Sapienza occupata ed è giunto fino a piazza Montecitorio.

E’ difficile quantificarci in termini numerici. Noi vedevamo a malapena la testa del corteo, ma voltandoci non si intravedeva nemmeno lontanamente dove la manifestazione si chiudeva. Forse non si è mai chiusa perché in ogni istante era enorme anche l’affluenza di nuove persone, gruppi e altri cortei partiti da diverse parti della città, forse eravamo un milione, forse eravamo 100.000, ma è sicuro che eravamo tutti lì per il chiaro motivo di difendere la Pubblica Istruzione, motivo che pare non interessare minimamente il ministro Gelmini e il Governo.

Andremo avanti finché la legge non sarà ritirata totalmente. Andremo avanti perché questa crisi globale abbiamo deciso di non pagarla più ma di contrastarla e rispedirla al mittente, che inutilmente cerca di risolverla togliendo e tagliando dal pubblico.

Siamo in movimento in ogni parte, da ogni parte e verso ogni parte del Paese, e per fare questo abbiamo necessariamente bisogno di spostarci con i mezzi che dovrebbero essere a disposizione della popolazione. Non è stato facile raggiungere Roma e non sarà facile muoversi in futuro se i primi a impedircelo saranno gli enti dello Stato.

Questo significa che Trenitalia può rappresentare un ostacolo agli scioperi e alle manifestazioni se considera un gruppo di mille manifestanti provenienti da tutte le Marche, una semplice comitiva diretta non si sa dove, e non si prende nemmeno la briga di organizzare vagoni per il ritorno dopo una giornata veramente stremante! Si è tentato in tutti i modi di frenare l’afflusso di persone alla capitale da tutta Italia! Noi ringraziamo la CGIL Marche, il centro sociale Mezza Canaja, Rifondazione Comunista, il PD e i Verdi di Senigallia, che hanno contribuito per l’enorme cifra che chiedeva Trenitalia.

L’ONDA E’ PRONTA A TRAVOLGERE OGNI CITTA’

 

Collettivo Studentesco Zenit

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