Il procedimento di spoil system avviato nei confronti della Consigliera Nazionale di Parità effettiva è giunto al suo epilogo peggiore: con decreto ministeriale del 4 novembre 2008 la Professoressa Fausta Guarriello è stata revocata, con decorrenza immediata, dalla nomina come Consigliera Nazionale di parità effettiva.
Il decreto ministeriale è motivato dal "radicale dissenso delle iniziative legislative adottate dal Governo" e ribadisce la necessità che la Consigliera di parità operi "in coerenza con gli indirizzi politici del Governo".

Il che significa negare alla radice l'autonomia funzionale che la normativa italiana, con il Codice di Parità, ma soprattutto due direttive comunitarie (2002/73 e la 2006/54), richiedono affinché gli organismi di parità possano svolgere un'azione a tutela dei principi di parità e di pari opportunità uomo-donna, realmente indipendente rispetto alle politiche governative.
Proprio in virtù dell'autonomia funzionale riconosciuta all'istituzione, la Professoressa Guarriello aveva inviato una lettera, il 23 luglio scorso, al Ministro del Lavoro, alla Ministra per le Pari Opportunità ed ai Presidenti delle Commissioni Lavoro e Bilancio di Camera e Senato, sull'impatto di genere che i provvedimenti emanati dal governo in materia di detassazione degli straordinari e di abrogazione delle procedure telematiche per le dimissioni, avrebbero avuto.
La Professoressa Guarriello ha espresso in una nota alle Consigliere il proprio rammarico per la brusca interruzione dell'attività avviata dal suo Ufficio, "che finalmente cominciava ad avere una fisionomia più consona al ruolo previsto dalla legge".
Circa le motivazioni della revoca la nota osserva come "la decisione e le motivazioni addotte per la revoca dell'incarico della Consigliera Nazionale di parità mi sembra costituiscano un precedente pericoloso che mina in modo grave l'attività di un organismo costruito con un percorso storico lungo e faticoso, su cui le donne si sono impegnate sia nelle sedi istituzionali che politiche e sociali"
Nella nota inviata, inoltre, la Professoressa Guarriello segnala con lucidità "il rischio che le ben note difficoltà di funzionamento della rete, e le esigenze di contenimento della spesa pubblica vengano utilizzate come pretesto per ridimensionare la figura delle Consigliere di parità, profilandosi ipotesi di riordino degli organismi di parità".
Nell'anno in cui ricorre il 60° anniversario della Costituzione repubblicana ed il 63° anniversario del voto alle donne, in Italia la Consigliera Nazionale di Parità, la principale figura istituzionale preposta a garanzia dell'attuazione del principio costituzionale di parità e di pari opportunità uomo-donna in ambito lavorativo, rende nota l'intenzione di procedere per le vie legali sia in sede nazionale che comunitaria "a tutela del carattere autonomo, tecnico e non politico, della figura istituzionale".

 Il capo di Gabinetto del ministro per le Pari Opportunità, Dott.ssa Simonetta Matone, in relazione all'interrogazione parlamentare in merito alla sospensione dell'incarico di Consigliera Nazionale di Parità della Prof.ssa Fausta Guarriello, precisa quanto segue. La Consigliera Nazionale di Parità è designata dal Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali di concerto con il Ministro per le Pari Opportunità. La scelta è ampiamente discrezionale e di natura squisitamente fiduciaria. Le Camere sono state sciolte il 6-2-2008, la nomina della prof.ssa Guarriello è avvenuta il 22-1-2008, è quindi revocabile ai sensi dell'art. 6 della legge 145 del 2002. La Consigliera nazionale di Parità è chiamata a garantire il rispetto degli indirizzi governativi nelle materie di competenza. Nel corso di numerose pubbliche dichiarazioni e redazione di documenti, la prof.ssa Guarriello ha manifestato aperto dissenso per le scelte del Governo, con particolare riguardo al dicastero del Lavoro.

 

Quanto è accaduto è da considerarsi una vera e propria offesa alla Consigliera Nazionale e in modo particolare alla nostra Democrazia" "E'  impensabile che ben tre Ministeri abbiano dato il beneplacito alla sua revoca, solamente in virtù di alcune preoccupazioni che la medesima aveva esternato su alcuni decreti, penalizzanti per le donne. Come pure la motivazione "mancanza di sintonia con gli indirizzi del Governo". Tutto questo mi fa pensare che questo Governo non lascia più a nessuno neanche la libertà di pensiero, e questo è una delle cose più gravi che potessero accadere. Che sia l'inizio di un cambiamento radicale  da democrazia a dittatura? Credo sia un triste momento per le pari opportunità in Italia, sulla pelle delle donne si deve trovare la soluzione economica di questo paese: non si è considerate risorsa.

Esprimo piena solidarietà alla Consigliera Nazionale Fausta Guarriello, e mi metto a disposizione per qualsiasi iniziativa si voglia prendere per farla ritornare, come di diritto, al suo posto. 

 

Daniela Bizzarri

Consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Viterbo

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