La testimonianza di una mamma: “Abito in un paese in provincia di Udine e sono la mamma di un bimbo di 4 anni e mezzo che frequenta il secondo anno della scuola materna. Le maestre della sua scuola sono delle buone insegnanti ma, come ormai ovunque, sono state indottrinate con la psicologia, tanto è vero che esse stesse mi hanno esplicitamente detto che loro rispondono ad una circolare inviata a tutto il comprensorio delle scuole, che prevede “l’inquadramento” di tutti i bambini. Pertanto le schede vengono valutate e quelle “preoccupanti” vengono subito prese in esame da un referente del distretto sanitario preposto; non mi hanno chiarito tutti i passaggi, ma sono automatici. Ma veniamo al punto: secondo le maestre mio figlio non arriva neppure a soddisfare le aspettative di un bimbo di un anno! Mi hanno presentato delle schede di valutazione, a detta loro studiate da varie equipe di psicologi infantili, con due colonnine da una parte, la prima segnata con un sì, l’altra con un no, a secondo di cosa lui sappia o non sappia fare. Mi hanno detto che non erano nemmeno costrette ad avvertirmi prima di mandare le schede all’equipe, ma che il loro compito era esclusivamente quello di informarmi che mio figlio ha un urgente bisogno di essere sottoposto ad una visita neurologica e di iniziare così un iter che lo porterà attraverso psicologi, visite, encefalogramma, logopedia… Ma a me sa di fregatura. Alla fine, se non sto con loro, sto contro di loro e mio figlio ne pagherà le conseguenze, facendomi capire che il mio rifiuto di proseguire in tale procedura le esonererebbe dall’impegno di aiutare mio figlio… Hanno addirittura affermato che alle scuole elementari la situazione potrebbe peggiorare, perché, testuali parole, “le scuole dell’obbligo bisogna farle, altrimenti le mandano la polizia a casa, le tolgono il bambino e lo affidano agli assistenti sociali”. Certo che le scuole sono obbligatorie, non ho detto alle maestre che non lo volevo mandare più a scuola… questa mi sembra un’intimidazione! Ho molte amiche nelle mie stesse condizioni e per tutte vale lo stesso discorso: se non fai quello che ti dicono, trattano tuo figlio come uno di serie B, lo escludono e lo abbandonano, probabilmente per ripicca e per dimostrare alle madri che avevano ragione e “in questa guerra” gli unici che ci perdono, in un modo o nell’altro, sono i bambini! Sono veramente molto affranta. Mi sento spodestata della mia figura genitoriale, non ho più voce in capitolo. Mio figlio non parla benissimo, ma chiunque, sentendolo parlare, capisce il suo discorso. E’ un po’ timido e non ama giocare con i bimbi che lo picchiano e lo tirano per un braccio, ma penso sia normale...."
Questa è solo una delle tante testimonianze che riceviamo da genitori preoccupati. Il Piemonte e il Trentino sono le prime due regioni italiane che hanno approvato una legge che pone il divieto assoluto dei test psicologici nelle scuole; ora questa legge è approdata in Parlamento. Per poter crescere felici i bambini devono essere responsabili delle loro azioni senza dipendere da cure psicologiche o psicofarmaci per essere dei “bravi bambini”. I bambini d’oggi saranno i futuri leader di domani! Ogni genitore ha il diritto di rifiutare il permesso alla scuola di sottoporre suo figlio a qualsiasi questionario psicologico o psichiatrico, test o valutazione (VADEMECUM PER I GENITORI www.ccdu.org). E’ il futuro dei nostri bambini ad essere in gioco.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Email: ccdu.milano@gmail.com
www.ccdu.org
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