In data 10.12.2008 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con nota prot 2008 –0036561, ha comunicato l’avvio del procedimento amministrativo di riesame dell’autorizzazione unica n. 55/02/2003, nel rispetto dell’art. 5 del D.lgs 59/2005, ovvero con l’attivazione dell’iter che consente la partecipazione al pubblico.
E’ questa una vittoria, seppure parziale, dei cittadini che con lettere, odg e comunicati hanno stimolato le istituzioni a ripristinare la legalità e a condurre il procedimento in questione in coerenza con la corretta applicazione delle normative vigenti.
Ancora una volta le popolazioni si sono dovute auto-rappresentare, infatti, esclusi pochi illuminati consiglieri, le amministrazioni comunali, imbavagliate a suon di milioni di euro, si sono ben guardate dal fare presente l’evidente illegittimità con cui si stava procedendo.
Dobbiamo però purtroppo constatare che la strada della legalità, che pure dovrebbe essere atto dovuto, è difficile ed irta di ostacoli se ancora oggi, nella nota DSA – 2008 – 0036930 del 15.12.2008 del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, indirizzata a quanti avevano fatto presente tale palese violazione della normativa, si torna a ribadire che non saranno prescritti limiti per le fasi di avvio e/o di esercizio non a regime dell’impianto, che non vi sarà la traduzione in prescrizione degli impegni di riduzione del 30% delle emissioni di ossidi di zolfo e delle polveri assunti da Enel.
Un maldestro tentativo di continuare sul percorso di un riesame farsa che porterà, al termine della procedura avviata, ad avere un autorizzazione ancora clamorosamente incompleta.
Un preoccupante piegarsi delle Istituzioni agli interessi dell’ENEL a scapito della tutela dell’ambiente e della salute delle popolazioni, reso ancor più grave dall’acconsentire che ENEL vada al rinnovo dell’AIA solo nel febbraio 2011 invece che a fine anno, come chiaramente previsto dalla L.59/2005.
Illegittimità che si sommano alle tante altre che hanno caratterizzato l’iter autorizzativo di quella maledetta centrale, rendendo evidente quale sia l’affidabilità di ENEL e, purtroppo, di quanti sarebbero dovuti essere deputati alla tutela della collettività.
Vogliamo infine evidenziare, in relazione all’avviamento a carbone della centrale di TVN più volte preannunciato sulla stampa, che nel provvedimento finale protocollo n.10746 del 13 giugno c.a., emesso ad esito della conferenza dei servizi e dal quale origina il procedimento di riesame, si afferma chiaramente “che l’aggiornamento dovrebbe intervenire ed avere efficacia entro la fase di avviamento degli impianti nel nuovo assetto a carbone”. Non un grammo di carbone, quindi, dovrà essere bruciato prima della conclusione del procedimento di riesame.
Le popolazioni continueranno a difendere il futuro proprio e dei propri figli, vigilando sulla correttezza di ogni singola procedura ed annunciano sin da ora che qualora perdurassero le evidenti carenze autorizzative e procedurali sopra descritte, non esiteranno a ricorrere alla corte di Giustizia Europea nonché nelle competenti sedi giudiziarie.
Il tutto mentre i nostri Sindaci, gli stessi che hanno stipulato accordi di carta straccia, ben impaccati di milioni di euro, si crogiolano nel loro dorato silenzio….dopo aver venduto le vite dei cittadini e il loro stesso futuro.
Movimento No Coke Alto Lazio
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