Il Consigliere Comunale di Civitavecchia, Alessandro Manuedda, Capogruppo dei Verdi nella stessa assise cittadina, ha sottoposto all’attenzione del Ministro dell'Interno, del Prefetto di Roma e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, per il seguito di competenza, il gravissimo comportamento del Sindaco del Comune di Civitavecchia, Giovanni Moscherini.
"Durante la seduta della Commissione Consiliare Politiche Ambientali tenutasi il 12 dicembre 2008 - espone Manuedda -  riunione della quale si allega il resoconto verbale approvato nella successiva seduta del 19 dicembre 2008, alla presenza dell’Assessore alle Politiche del Territorio e Tutela Ambientale della Provincia di Roma, On. Michele Civita, di numerosi Consiglieri Comunali e funzionari del Comune di Civitavecchia, il Sindaco, Giovanni Moscherini, definiva il sottoscritto Consigliere Comunale come “spia della Procura della Repubblica”.
Al di là delle eventuali azioni a tutela dell’onorabilità personale in corso di valutazione da parte dello scrivente, si evidenzia, in questa sede, l’assoluta incompatibilità con il ruolo di Sindaco di una persona, il Sig. Giovanni Moscherini, appunto, in grado di pronunciare, con l’aggravante del contesto istituzionale, simili affermazioni.
La frase “spia della Procura della Repubblica”, pronunciata chiaramente e, peraltro, reiterata, ciò che non emerge dalla necessaria sintesi del resoconto verbale, reca, riguardo al suo carattere negativo, un’eloquenza intrinseca, tale da rendere quasi superfluo qualsiasi commento, essendo una sorta di paradigma dell’ambito definito dall’aggettivo “inqualificabile”.
Ai fini della presente istanza, si evidenzia, in generale, come l’espressione “spia della Procura della Repubblica” tragga la sua ragion d’essere in un habitus mentale e sotto-culturale, vero cancro del nostro Paese, per il quale la Magistratura è individuata come entità nemica e chiunque tenti di squarciare la cappa di omertà segnalando attività illecite, o sulla cui liceità esiste un ragionevole dubbio, è bollato d’infamia. Appare del tutto evidente come sia inaccettabile e dannoso per la vita dello Stato che un Sindaco possa farsi veicolo, o persino megafono, di tale retroterra.
In particolare, si sottopone al giudizio codeste spettabili Autorità se la frase pronunciata dal Sindaco di Civitavecchia, Giovanni Moscherini, abbia, nei confronti della Procura della Repubblica, carattere di vilipendio ai sensi dell’art. 290 del Codice Penale e se tale eventuale vilipendio di un Organo Costituzionale possa costituire il necessario presupposto per l’immediata sospensione e la successiva rimozione del Sindaco del Comune di Civitavecchia, Giovanni Moscherini, ai sensi dell’art. 142 del D.lgs 267/2000.

Il Consigliere Comunale, Capogruppo
Alessandro Manuedda

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