TUSCIA - VITERBO- (UnoNotizie.it) Renato Busich è il nuovo Presidente del Comitato Provinciale Anpi di Viterbo Resoconto del Congresso Straordinario 2009 Sabato 23 maggio, presso la sez. Pd Di Vittorio di Viterbo, presente il segretario organizzativo per Roma ed il Lazio Aladino Lombardi, si è riunito a Congresso il Comitato Provinciale Anpi di Viterbo, per rinnovare il proprio organismo dirigente a seguito della morte del Presidente Biagio Gionfra. A rappresentare la sez. Sugoni di Nepi, Antonella Litta. Hanno portato i saluti: per il Pd, Christian Scorsi, coordinatore del II circolo territoriale, e, per l’Arci, il presidente del Comitato Provinciale Marco Trulli, che ha portato anche alcune copie di Morale della favola, la raccolta di foto e interviste sui partigiani del Viterbese di recente pubblicazione.
Il congresso è stato anche un momento di discussione e deliberazione, per approvazione unanime, in merito all’attualità, con la grave situazione politica che ci troviamo dinanzi, segnata da politiche di stampo razzista - culminate con la redazione del pacchetto sicurezza del governo Berlusconi - che un’associazione come la nostra non può che osteggiare con energia. Tra l’altro, a dimostrazione che mentre qualcuno scrive pacchetti qualcun altro passa alle vie di fatt a Roma, poche ore prima del nostro congresso, alle due del mattino, circa venti energumeni armati di mazze e bastoni facevano irruzione a villa Gordiani, al fine d’impedire alla comunità bengalese, alla quale va tutta la nostra solidarietà, i festeggiamenti del proprio capodanno, distruggendo le strutture in allestimento e mandando un ragazzo all’ospedale.
Per quanto riguarda la partecipazione di Berlusconi alle celebrazioni del 25 Aprile, di cui si è discusso nel Congresso, il Comitato Provinciale Anpi esprime questa posizione: nell’illusione di mettere in imbarazzo l’attuale Presidente del Consiglio, i dirigenti del Pd gli hanno in realtà fornito un assist, permettendogli di legittimarsi in una ricorrenza che questi ha sempre provocatoriamente snobbato, mettendone altresì a repentaglio il significato con la sua azione politica quotidiana. Idem per il fazzoletto che il Partigiano della brigata Maiella ha messo al collo di Berlusconi a Onna (Aq). Senza dubitare minimamente sul valore di quel Partigiano e della banda in cui ha combattuto, non riusciamo a capire a cosa Berlusconi debba una così alta onorificenza, lo stesso Berlusconi che per l’occasione proponeva di cambiar nome della Festa della Liberazione in festa della libertà, svuotandola così di ogni contenuto antifascista, e che qualche settimana dopo tuonava: “L’Italia non sarà mai un paese multietnico”, come se non lo fosse già. In sostanza, noi non crediamo che la celebrazione della Resistenza possa esaurirsi in un pur doveroso omaggio ai tempi che furon occorre soprattutto combattere contro il razzismo e contro la fascistizzazione delle istituzioni, fenomeni che si manifestano qui e adesso. Non ha granché senso per cui ricordare Auschwitz e in contemporanea avallare o giustificare le politiche xenofobe e le isterie anti-rom di oggi.
In conseguenza di ciò, chiediamo che anche l’Anpi prenda parte alla battaglia per lo scioglimento della Lega Nord, formazione politica che incita esplicitamente all’odio razziale, attraverso i suoi programmi e gli interventi pubblici dei suoi esponenti politici. Per quanto riguarda il rinnovo dell’organismo dirigente, volendo conferire ruoli di responsabilità a sostenitori antifascisti, soprattutto giovani, che s’impegnino per la crescita dell’Associazione, abbiamo integrato il nostro Consiglio Provinciale con i seguenti nomi: Letizia Corvi, classe 1980, studentessa lavoratrice di Orte; Guerrino Pizzi, classe 1968, di Canepina, e Anna Maria Sambuci, classe 1972, restauratrice di Vignanello. Si tratta d’iscritte/i che da qualche anno svolgono un encomiabile quanto essenziale lavoro di tesseramento e che partecipano assiduamente alle nostre iniziative, in alcuni casi contribuendo anche alla loro realizzazione. Per l’incarico di Presidente del Comitato provinciale è stato invece eletto Renato Busich, nato nel 1920 a Orvieto (Tr) ma di origini triestine. Il padre insegnava in un istituto religioso di Trieste quando, a causa della sua vicinanza agli ambienti modernisti, subisce un trasferimento punitivo negli ex territori del Pontificio, a Orvieto appunto.
La famiglia Busich si è definitivamente stabilita a Viterbo nel 1934. Renato si è avvicinato agli ambienti antifascisti durante gli studi universitari. Nel periodo resistenziale ha fatto la Staffetta Partigiana per la banda Biferali, dove operava suo zio, il calzolaio Luigi Mearilli, consigliere comunale per i comunisti nel dopoguerra. Nel 1946 è stato candidato alle comunali di Viterbo per la lista del Pci. Poi, per diversi anni, è stato titolare dell’edicola di via Roma, nel centro storico. Persona molto colta e poliglotta, ha svolto, tra l’altro, la professione di guida turistica.
Da sempre impegnato nella ricerca storica, il suo contributo più celebre è senza dubbio l’articolo Una croce sulla Cassia, accadde a Viterbo il 12 luglio 1921 (“Biblioteca e Società”, III, 1981, 4, pp. 9-14): la ricostruzione, a sessant’anni dai fatti, della sollevazione del popolo viterbese contro le camicie nere che volevano conquistare la città, con la toccante testimonianza di Edmund Czernin - di quei fatti vittima per tragico errore - rintracciato da Busich a Salisburgo. Busich è stato fotografato per la mostra Morale della favola di Daniele Vita - e quindi inserito nell’omonima pubblicazione a cura di Marco Trulli (Roma, Purple Press, 2009) – e intervistato per il documentarioAspettando gli Alleati, Antifascismo e Resistenza nel Viterbese, di Giuliano Calisti e Francesco Giuliani (30’_dvd_Italia_2009). Era dal 1994, con la morte di Alessandro Bonucci, che il nostro Comitato non aveva un Presidente di Viterbo. Con Busich, che ha conosciuto e frequentato tutti i grandi personaggi della Resistenza viterbese, l’Anpi riallaccia i legami con la storia della lotta partigiana locale.
Il Comitato Provinciale Anpi
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