GINEVRA (UnoNotizie.it)

Negli ultimi cento anni il fumo di sigaretta ha ucciso 100 milioni di persone, ma nel nuovo secolo le vittime del tabacco potrebbero addirittura decuplicare. I paesi più esposti sono quelli dell’area asiatica, africana e latino-americana, dove il commercio illecito del tabacco è più diffuso e i poveri riescono a garantirsi la loro razione quotidiana di sigarette a prezzi abbordabili.

Una situazione preoccupante, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sta seguendo con attenzione ormai da un paio di anni. Tra gli osservatori che partecipano attivamente alle riunioni dell’organismo che ha sede a Ginevra, c’è anche un sacerdote piemontese, monsignor Ernesto Scirpoli, che all’Onu e all’Oms siede in qualità di osservatore e rappresenta la Santa Sede. È proprio lui a fare il punto della situazione a due giorni dalla conclusione della terza riunione per la stesura della convenzione-quadro contro il commercio illecito del tabacco.

“Al momento, gli Stati che fanno parte della convenzione sono 156 - spiega monsignor Scirpoli – c’è da dire che l'iter per la stesura del protocollo è ancora abbastanza lungo, ovviamente soluzioni e proposte vanno condivise ma, nel giro di un paio d’anni al massimo, dovremmo farcela”. Purtroppo, ad oggi, sono ancora pochi i governi che adottano la linea dura contro traffici illeciti e contrabbando: nei paesi in via di sviluppo manca ancora una cultura della salute adeguata e, inoltre, le legislazioni nazionali si scontrano spesso con le norme del diritto internazionale. “Bloccare questo tipo di traffici significherebbe guadagnarci in salute – spiega monsignor Ernesto Scirpoli – in quanto le sigarette costerebbero di più e se ne fumerebbero di meno”. Senza considerare il danno erariale per i governi.

“Si calcola – continua Scirpoli -  che quasi il 12% del commercio mondiale di tabacco e lavorati  sfugge ai controlli statali. A causa dei traffici illeciti, i vari governi perdono in media 41 miliardi di dollari americani ogni anno, soldi che finiscono nelle tasche della criminalità organizzata. Ma la cosa peggiore è che il tabacco illecito sfugge anche ai controlli sanitari, al punto che i prodotti per così dire ‘irregolari’ rischiano di essere addirittura più nocivi di quelli regolari”.

Insomma, le preoccupazioni dell’Oms sono legittime e csì, al termine del terzo incontro, svoltosi dal 28 giugno al 5 luglio, i 156 governi coinvolti nella stesura della convenzione sono chiamati a stringere i tempo. Altre due sessioni dovrebbero essere sufficienti per la redazione del testo definitivo.“Da parte mia - afferma ancora Scirpoli, che per le sue incisive battaglie mediatiche è stato soprannominato Monsignor Antifumo – le iniziative di sensibilizzazione non mancheranno.

A questo punto auspichiamo una posizione risoluta e convinta da parte di tutti governi, perché a causa del fumo muoiono circa 5.000 persone al giorno. All’interno della Conferenza per la lotta al tabacco – conclude Scirpoli – la Santa Sede esercita un ruolo fondamentale, quello di sostenere la difesa della vita e la dignità dell'uomo. Come sempre faremo di tutto per affermare questi principi, a Ginevra ho potuto parlare con i rappresentanti dei vari governi”.

- Uno Notizie Novara -

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