L'AQUILA (UnoNotizie.it)

Unire le regioni della fascia appenninica ad alto rischio sismico, Abruzzo, Umbria, Marche e Molise, per scambiare esperienze e collaborare per migliorare il complesso delle attività di prevenzione e di ricostruzione, iniziando a lavorare ad un primo incontro da svolgersi entro il prossimo mese di ottobre. E’ andato ben oltre la semplice e formalità solidarietà istituzionale l’incontro di oggi all’Aquila, nella sede parzialmente agibile dell’Assemblea abruzzese, tra i presidenti dei Consigli regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano, e dell’Umbria, Fabrizio Bracco, che hanno ribadito i legami di vicinanza e solidarietà tra le due regioni e sottolineato l’importanza di lavorare per costruire una rete tra le regioni appenniniche confinanti. La delegazione umbra - che oltre al presidente Bracco era composta dai componenti dell’Ufficio di presidenza (Nevi, Gilioni, Lignani Marchesani), e da vari rappresentanti dei gruppi consiliari Sebastiani (FI-Pdl), Masci (Pd), Tracchegiani (La Destra), De Sio (An-Pdl) – ha consegnato al presidente dell’Assemblea abruzzese un contributo raccolto tra i consiglieri regionali umbri che hanno sottoscritto ciascuno due giornate di indennità che sarà devoluto alla fondazione “Abruzzo risorge”, promossa dal Consiglio regionale abruzzese, perché sia utilizzato nella ricostruzione dell’orfanotrofio di San Gregorio.

Nel suo intervento di saluto il presidente Bracco ha ricordato i legami storici e religiosi che legano le due regioni: “Da San Bernardino che visse a Perugia e morì all’Aquila, a Braccio da Montone che proprio sotto le mura di questa città vide svanire il sogno di un principato dell’Italia centrale. Ma siamo particolarmente vicini a questa terra perché sappiamo cosa vuol dire sopportare distruzioni da eventi naturali così terribili come i terremoti e dover ricostruire, coniugando bisogni dei cittadini e sviluppo economico. Siamo vicini al vostro impegno e a quello delle istituzioni che vi sono vicine”. L’Umbria, ha ricordato Bracco “è stata al vostro fianco fin dalle prime ore e continua ad esserlo, come testimoniato dagli oltre 1100 tra volontari e tecnici umbri che sono impegnati dall’inizio della fase di emergenza”.

Anche il presidente del Consiglio abruzzese, Pagano, nel ringraziare i colleghi umbri per l’impegno e la solidarietà dimostrati ha voluto sottolineare la tenacia degli abruzzesi: “A poche ore dal sisma ricordo che correndo verso questa sede incontrai una serie di macchine distrutte dai resti delle case crollate, ma ce n’era una che era rimasta intatta, solo impolverata, qualcuno aveva scritto sopra ‘siamo vivi’. E’ così, siamo vivi, e andremo avanti, malgrado gli oltre trecento morti e le distruzioni, ricostruiremo con la forza e la tenacia che abbiamo, ma anche con l’aiuto del governo, delle istituzioni internazionali e delle regioni che come la vostra ci sono particolarmente vicine”.

Dopo l’incontro di carattere strettamente istituzionale, il presidente Pagano ha guidato la delegazione umbra in una visita al centro storico dell’Aquila sotto l’attenta scorta di un sottufficiale dei Vigili del Fuoco. Davanti agli occhi dei rappresentanti del Consiglio umbro sono sfilate le immagini, vere stavolta, dello scempio compiuto dal sisma: la Casa dello studente; il Rettorato, l’Università, il Corso principale, la Prefettura, Piazza Duomo. Il tutto in un silenzio incredibile rotto, a malapena, dal rumore delle macchine operatrici dei Vigili del Fuoco che stanno puntellando gli edifici.  Una visione d’insieme della città colpita che ha molto impressionato la delegazione umbra che, conclusa la parte istituzionale della visita, si è recata prima nel “Campo Umbria” di Paganica, gestito dai volontari umbri, dove insieme al capocampo Francesco Lucaroni e agli altri collaboratori è stato consumato il pranzo nella mensa comune.

Nel primo pomeriggio, quindi, la delegazione ha incontrato i vertici del Comitato operativo misto 5 (Com) in cui la Regione Umbria è in prima linea. Il gruppo di Palazzo Cesaroni è stato accolto dal comandante del Com 5, colonnello Giampaolo Romoli e da uno dei coordinatori, l’ingegnere Sandro Costantini, del servizio Protezione civile della Regione Umbria che hanno illustrato l’attività fin qui svolta dal sistema di Protezione civile dell’Umbria.

 

SCHEDA: L’IMPEGNO DELLA REGIONE UMBRIA IN ABRUZZO
Il sistema di Protezione civile della Regione Umbria si è attivato subito: a poche ore dal sisma del 6 aprile scorso una prima colonna di soccorsi era già in viaggio verso i centri colpiti. Ad oggi sono oltre cento i tecnici di Regione, Province e Comuni umbri, che hanno svolto e stanno svolgendo le attività di rilevamento dei danni. Oltre mille sono i volontari della rete della protezione civile umbra che si sono alternati nella gestione tendopoli di Paganica (Campo base2), con cambi settimanali.
Il quadro dell’impegno complessivo dell’Umbria nell’area terremotata riguarda in primo luogo la gestione del Campo Base 2 (“Campo Umbria”) di Paganica, uno dei centri più colpiti, distante 6 chilometri circa dall’Aquila. Nell’area sono allestite  80 tende suddivise in quattro piccoli villaggi denominati Pietralata, Piazza, S.Antonio e Colle (il nome dei quattro quartieri di Paganica) che cercano di ricreare nel disegno urbanistico un funzionale impianto sociale: con piazzette, aree di servizi comuni, mensa e strutture ricreative. “Campo Umbria” ospita circa 320 sfollati e serve oltre 700 pasti al giorno. Nella fase di prima emergenza l’area ha ospitato fino a 1400 sfollati e forniva assistenza a oltre 6000 persone.
È attiva nel campo anche una struttura sanitaria che comprende servizi ambulatoriali, guardia medica e funzioni specialistiche gestite dai servizi sanitari locali; è presente inoltre un Posto medico avanzato per l’emergenza-urgenza gestito dalla Croce rossa e collegato alla rete locale del 118. Funziona infine un Centro salute per le attività socio-assistenziali primarie; la struttura è stata donata alla Regione Umbria dalla fondazione statunitense “Richard Hotes”.
La Regione Umbria è impegnata inoltre nelle attività del Com 5 (Centro operativo misto) che oltre a Paganica, comprende altre 10 frazioni (Aragno, Camarda, Assergi, Filetto, Onna, Bazzano, San Gregorio, Pescomaggiore, Tempèra, San Pietro della Ienca) con una popolazione complessiva di 10440 abitanti.
All’interno del Com 5, tecnici della Regione Umbria coordinano due funzioni: valutazione e censimento dei danni; logistica evacuati e zone ospitanti, materiali e mezzi, assistenza alla popolazione, entrambe coordinate dall’ingegnere Sandro Costantini del Servizio protezione civile della Regione Umbria.  Per quanto riguarda il censimento e la valutazione dei danni sui 3656 edifici compresi nell’area sono stati compiuti 3821 sopralluoghi (in alcuni casi si è reso necessario più di un intervento). La gravità della situazione strutturale e abitativa è testimoniata dal fatto che risulta ad oggi inagibile oltre il 50 per cento delle abitazioni, e sono oltre 4000 le persone senza casa (su un totale di 14440). In totale le organizzazioni umbre di volontariato sono novanta, 68 associazioni e 22 gruppi comunali, che raccolgono 2838 volontari.

- Uno Notizie Umbria -

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