CGIL, ultime notizie sciopero generale CGIL: l'Italia si ferma per la libertà - Oggi, venerdì 12 marzo 2010, mezza Italia si ferma.Lavoro, Fisco, Occupazione: Cambiare si può. Questo è scritto sul manifesto che annuncia lo sciopero generale e le manifestazioni nelle piazze italiane. Sciopero generale indetto in Italia dalla Cgil e che riguarderà tra l'altro anche tutti i settori del pubblico impiego, trasporti compresi. Stop quindi, negli orari previsti, anche per treni, bus, tram, navi, aerei. Le modalità dello sciopero generale nelle principali città italiane saranno queste: Roma dalle 9.30 alle 13.30, Milano dalle 18 alle 22, Napoli dalle 20 alle 24, Torino dalle 17.45 alle 21.45, Firenze dalle 18.30 alle 22.30, Venezia dalle 9 alle 12, Genova dalle 9.35 alle 13.35, Bologna dalle 8.30 alle 12.30.
Lo sciopero di venerdì riguarda non solo la gravissima crisi economica che sta attanagliando l'Italia, ma rappresenta anche una forte protesta dopo la decisione del Governo di modificare l'art 18 della Costituzione italiana, quello che impone l'obbligo della riassunzione per il lavoratore licenziato ingiustamente.
IN PIAZZA PER LA LIBERTA'
Dal fisco alla truffa dell’arbitrato, dalle pensioni al bavaglio
all’informazione, dall’occupazione al rispetto della Costituzione: i
lavoratori vogliono dire la loro. Grave, ma poco lungimirante la
sordina dei grandi media sullo sciopero del 12 marzo.
Ecco cosa scrive Paolo Serventi Longhi: " Cosa sanno i cittadini italiani dello sciopero generale del 12 marzo?
Probabilmente poco. A parte quale rara e lodevole eccezione, i grandi
media italiani, alla vigilia della grande manifestazione di protesta
nazionale indetta dalla più importante confederazione sindacale, non
conoscono né le modalità né le ragioni dell’astensione dal lavoro e
delle tante manifestazioni previste in tutta Italia.
Di particolare
gravità è la pressoché totale assenza di notizie sullo sciopero nei
notiziari radiofonici e televisivi della Rai, ma anche le reti e i tg
di Mediaset, la 7 e Sky hanno nascosto l’evento.
Certo, milioni di
lavoratrici e di lavoratori sono stati raggiunti da una comunicazione
capillare attraverso i media del sistema Cgil (Rassegna, Rassegna.it,
RadioArticolo1, il portale Cgil) oppure attraverso i volantini e le
informazioni diffuse dalle strutture di base, territoriali e di
categoria della confederazione.
D’altra parte, la vulgata governativa
del “tutto va bene madama la marchesa” determina una progressiva
scomparsa dell’insieme dei problemi del lavoro, dalla disoccupazione
dilagante alla sicurezza.
Come ha detto nei giorni scorsi il segretario
confederale Fulvio Fammoni, è pertanto giusto che anche le distorsioni
del sistema della comunicazione italiana, nella maggioranza asservito
al potere del premier e della sua maggioranza, siano al centro dello
sciopero generale.
Non è un caso che alcune manifestazioni sindacali
sfiorino le sedi Rai, come accadrà a Roma dove la manifestazione
cittadina per l’occupazione ed un fisco giusto si conclude davanti alla
sede della presidenza e della direzione generale del servizio pubblico.
Sono tanti i motivi per i quali molta gente si sta mobilitando, a
partire dalla difesa della Costituzione e delle regole, e tra questi
non può non esservi il sacrosanto diritto dei cittadini ad una
informazione corretta e plurale.
Ben altra cosa rispetto ai
“minzolinismi” di turno! "
Vi proponiamo ora alcune video interviste realizzate a Viterbo durante il Congresso Provinciale della CGIL di Viterbo
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